
Sbiancamento dentale: i miti da sfatare!
Negli ultimi anni, lo sbiancamento dentale è diventato sempre più popolare, non solo per motivi estetici ma anche per il suo impatto sul benessere psicologico: un sorriso luminoso, infatti, può aumentare l’autostima e migliorare la sicurezza nelle relazioni sociali e professionali. Allo stesso tempo, questa crescente attenzione ha portato con sé anche numerosi falsi miti e credenze errate riguardo ai metodi più efficaci e ai potenziali rischi per la salute dei denti, ragion per cui riteniamo opportuno fare chiarezza su ciò che è vero e ciò che invece rappresenta solo una convinzione diffusa ma infondata.
I falsi miti
Uno dei timori più diffusi è che i trattamenti sbiancanti possano indebolire lo smalto dentale: in realtà, se eseguiti correttamente e con prodotti approvati, questi trattamenti non danneggiano la struttura del dente. Le tecniche professionali utilizzano sostanze testate per garantire la sicurezza, mentre il rischio di abrasione o danneggiamento dello smalto si verifica solo in caso di un uso scorretto o eccessivo di agenti sbiancanti.
Per quel che riguarda l’efficacia dello sbiancamento, esso dipende dalla tecnica utilizzata e dalla condizione iniziale dei denti: alcuni trattamenti professionali offrono risultati visibili già dopo una seduta, mentre altri richiedono più applicazioni per raggiungere l’effetto desiderato. È quindi importante avere aspettative realistiche e affidarsi a un professionista per ottenere il miglior risultato possibile.
Molti hanno sentito parlare di una aumentata sensibilità dei denti: è vero che dopo il trattamento alcuni pazienti possono avvertire una maggiore sensibilità ai cibi caldi o freddi, ma questo effetto è temporaneo e scompare in pochi giorni.
A cosa fare attenzione
Prima di sottoporsi a un trattamento sbiancante, è essenziale valutare alcuni fattori per evitare rischi o insoddisfazione. Per prima cosa, è consigliabile effettuare una visita dal dentista per verificare la salute di denti e gengive: eventuali carie o problemi gengivali devono essere trattati prima dello sbiancamento per evitare complicazioni.
Un altro aspetto da considerare è il metodo scelto: i trattamenti professionali offerti negli studi dentistici sono più sicuri ed efficaci rispetto ai prodotti da banco. I dentifrici sbiancanti possono rimuovere macchie superficiali, ma non hanno la stessa efficacia dei trattamenti professionali: i prodotti usati dal dentista contengono agenti sbiancanti in grado di agire in profondità nello smalto, mentre i dentifrici si limitano a un’azione abrasiva che migliora leggermente il colore ma non modifica il tono naturale dei denti. Un uso eccessivo di dentifrici abrasivi, quello sì, può provocare un assottigliamento dello smalto, aumentando la sensibilità dentale.
Prodotti correlati
Esistono diversi dentifrici non abrasivi formulati per aiutare a mantenere i denti bianchi e ridurre l’ingiallimento causato da fumo, alcol, caffè e cibi pigmentati, tra cui:
- BlanX Med Denti Bianchi: un dentifricio che sfrutta l’azione di sostanze naturali per prevenire l’ingiallimento e favorire il mantenimento del bianco naturale dei denti.
- Curasept Black Luxury: contiene carbone attivo, noto per la sua capacità di assorbire impurità e macchie superficiali, contribuendo a un sorriso più luminoso.
- Oral-B Pro-Expert Advanced: un dentifricio che combina agenti sbiancanti con una protezione completa per denti e gengive, aiutando a mantenere l’effetto dello sbiancamento professionale nel tempo.
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