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Meda Pharma - Pyralvex 0,5% + 0,1% Soluzione Gengivale - gengiviti, stomatiti, orofaringiti, piorrea 10 ml[005268038]

Meda Pharma - Pyralvex 0,5% + 0,1% Soluzione Gengivale - gengiviti, stomatiti, orofaringiti, piorrea 10 ml

[Codice: 005268038]
Marca: MEDA PHARMA

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22/11/2024
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Meda Pharma - Pyralvex 0,5% + 0,1% Soluzione Gengivale - gengiviti, stomatiti, orofaringiti, piorrea 10 ml

Soluzione Gengivale

Principi attivi

10 ml contengono: Principi attivi - Estratto glucosidico di rabarbaro 0,5 g (corrispondente a 0,43-0,53% m/v di derivati antrachinonici) - Acido salicilico 0,1 g Eccipiente con effetti noti: - Etanolo 59,5% v/v.

Eccipienti

Etanolo, acqua depurata.

Indicazioni terapeutiche

Gengiviti, stomatiti, orofaringiti, coadiuvante nella terapia della piorrea alveolare.

Controindicazioni

Ipersensibilità ai principi attivi o a uno qualsiasi degli eccipienti. Non deve essere usato nei bambini al di sotto di 12 anni di età. Con l’applicazione topica di acido salicilico esiste un rischio ipotetico di indurre la Sindrome di Reye. È stata osservata Sindrome di Reye dopo somministrazione orale di dosi più alte di acido salicilico o acido acetilsalicilico nei bambini. Non sono stati riportati casi confermati di Sindrome di Reye associati all’uso di Pyralvex. A causa del contenuto di etanolo il medicinale non è adatto per i pazienti con alcolismo.

Posologia

Non superare le dosi consigliate.

Adulti e bambini di 12 anni e oltre: applicare localmente mediante pennellature (dopo aver rimosso eventuali dentiere) sulla zona interessata fino a 3–4 volte al giorno. Non risciacquare la bocca, mangiare o bere immediatamente dopo l’applicazione. Il paziente deve contattare il medico se i sintomi non migliorano. La durata massima del trattamento è di 14 giorni.

Bambini al di sotto di 12 anni: controindicato nei bambini di età inferiore ai 12 anni.

Avvertenze e precauzioni

Non superare la frequenza di applicazioni consigliata. La tossicità da salicilati può manifestarsi qualora venga superata la frequenza suggerita di applicazione. Decolorazioni dei denti, dentiere e protesi dentarie. I prodotti per uso topico, specie se applicati per periodi di tempo ripetuti e prolungati, possono dare origine a fenomeni di ipersensibilizzazione. In tal caso, interrompere il trattamento e consultare il medico al fine di instaurare una terapia idonea. Dopo breve periodo di trattamento senza risultati apprezzabili, consultare il medico.

Interazioni

I salicilati sono altamente legati alle proteine plasmatiche e possono spiazzare altri farmaci dai siti di legame. Interazioni clinicamente importanti possono verificarsi con eparina e anticoagulanti orali, ma queste sono dovute principalmente a un effetto sulla funzione piastrinica, piuttosto che su parametri farmacocinetici.

Effetti indesiderati

Nella classificazione per organi e sistemi, gli effetti indesiderati s ono elencati per ordine di frequenza (numero di pazienti che si preved e manifestino la reazione), utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/1 00); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota.

Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni allergiche. Patologi e gastrointestinali. Comune: decolorazione temporanea dei denti o della mucosa orale. Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo. Non nota: eruzione cutanea e orticaria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: sensazione di bruciore transitorio locale nel sito di applicazione. Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati, si rivolga al medico o al farmacista. Segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Gravidanza e allattamento

Gli studi sugli animali non sono sufficienti a dimostrare gli effetti sulla gravidanza e/o sviluppo embrionale/fetale. I potenziali rischi per l'uomo sono sconosciuti. È necessario essere prudenti nel prescrivere il medicinale a donne in gravidanza. I glucosidi antrachinonici derivati dal rabarbaro potrebbero essere escreti nel latte materno. Tuttavia, alle dosi terapeutiche, non è noto se questi o l'acido salicilico siano escreti nel latte materno. È opportuno decidere se continuare l'allattamento al seno o continuare la terapia con tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.

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